18 Novembre
La nostra pazienza è premiata, sveglia presto e al di là della finestra un cielo con sprazzi di azzurro. Si va in auto fino al parcheggio da cui con una breve passeggiata si possono raggiungere le lingue terminali del Fox Glacier. Le cime sono ancora coperte, ma lo spettacolo delle ripidissime pareti, dei crepacci e delle striature bluastre del ghiacciaio, ci ripaga della delusione del giorno prima. Prima di ripartire ancora una passeggiata lungo il Mirror Lake, un luogo protetto dall'Unesco, nelle cui acque si specchiano, con grande effetto scenico, le cime innevate delle montagne. Nel pomeriggio, inizia il lungo viaggio verso Queenstown, la regina delle Southern Alps. Dalla costa la strada si allontana per alcune puntate verso l'interno, dove si trovano anche alcuni incantevoli laghi alpini, intorno ai quali facciamo conoscenza delle famigerate sandfly, dei minuscoli moscerini, più famelici delle nostrane zanzare. La parte più bella della tappa è il tratto di montagna intorno a Cardrona, dove abbandoniamo la statale per addentrarci sui tornanti di una strada di montagna. Il passo è a poco più di mille metri, ma il panorama è del tutto nuovo e ha un che di singolare nella sua stranezza. A queste latitudini dopo gli 800 metri non c'è più alcuna vegetazione arborea e gli alberi lasciano il posto a radi cespugli e arbusti, offrendoci uno spettacolo di aridità che ci appare nuovo per la Nuova Zelanda, e che ci riporta in mente una zona simile che vedemmo in Canada nel British Columbia, durante un viaggio precedente.
Queenstown è la capitale mondiale degli sport estremi. A sorpresa è abbastanza affollata nonostante non siamo certo in periodo di alta stagione. Ha le pretese di ergersi ad una sorta di Cortina o Chamonix della Nuova Zelanda, e puntualmente, oltre a frotte di giovani pronti a dedicarsi a sport ad alto contenuto adrenalinico, si vedono le truppe da sbarco dei giapponesi in vacanza, sballottati in qua e in là per il paese dentro pullman granturismo, ma sempre nei posti più scontati. Sarà anche per la sistemazione un po' di fortuna, per non dire squallida, che riusciamo a rimediare, ma non ci piace, tutto è costruito senza un tessuto, una storia, tutto sembra finto e commerciale, non è roba che faccia per noi.
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