venerdì 5 novembre 2010

Scalo a Osaka


5 Novembre
Scalo ad Osaka al Kansai Airport, un aeroporto avveniristico progettato da Renzo Piano. Il volo da Francoforte è durato circa 11 ore, abbiamo volato su Polonia, San Pietroburgo, Mosca, gli Urali, le immense steppe della Siberia, la Mongolia, Pechino e Seoul. Abbiamo incrociato la notte e rivisto il sole sorgere, ma di riposo in aereo praticamente nulla. Se continua così anche durante il volo per Auckland, penso che arriveremo alla partenza per il nostro itinerario neozelandese cotti come due pere... ma l'entusiasmo ci sorreggerà, ne sono certo. Appena scesi dall'aereo qui in Giappone siamo stati accolti da una marea di inchini di inservienti e maestranze dell'aeroporto, dotati di mascherine per timore di infezioni strane portate dagli stranieri. Il primo varco che occorre passare è infatti quello in cui si dichiara di non essere ammalati salvo essere spediti in quarantena. Abbiamo anche dovuto compilare almeno tre questionari con cui dichiarare che non abbiamo intenzioni malvagie e che siamo solo dei passeggeri in transito. Tra poco di nuovo in volo, altre 11 ore prima di raggiungere l'agognata meta finale.

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